giovedì 3 gennaio 2008

IL WEB COME PASSAPORTO PER IL MONDO

Questa avventura che abbiamo appena iniziato mi porta oggi una riflessione collegata al libro che ho finito ieri.

Ho letto “Il giorno in più” di Fabio Volo.

Ammetto che se non me l’avessero regalato non l’avrei mai comprato, perché Volo non mi dava l’impressione di uno scrittore che ti tiene incollato alle pagine. Certo il libro non è come il precedente che ho terminato di Ken Follet, Mondo senza Fine, genere storico che io amo moltissimo ma mi ha piacevolmente stupita e dato molti interessanti spunti di vita.

Gli antichi dicevano “nome omen” qualcosa legato al fatto che il destino sta nel nome. In effetti Volo ha una sorprendente positiva leggerezza nello scrivere che fa scivolare tra le pagine lasciando interessanti spunti di quotidianità. Quello che mi ha colpita l’ho trovato a pag. 116: “I posti e le città sono diversi anche in base all’età e alle fasi della propria vita. Per questo chi abita sempre nella stessa città rischia di non cambiare mai”.

Come è vero, penso che poche esperienze cambino una persona come viaggiare e ancora di più risiedere in posti diversi del mondo.

Questo si lega alla nostra esperienza perché avere uno sviluppo di lavoro prevalentemente sul web toglie i legami che impediscono alla maggior parte delle persone di spostarsi.
Ogni tanto immagino come sarebbe vivere migliaia di km da qui.
Aprire il pc e reinventarsi una nuova vita . Guardarsi intorno e scorgere volti diversi, odori e sapori a cui non siamo abituati.
E’ anche vero che un luogo in cui non sarei mai andata a vent’anni ora magari mi affascina. A 18 anni ero in viaggio di nozze in California ed è stato magnifico. Gli anni successivi mi hanno portata man mano a lasciare un pezzo di cuore in Florida.
A 27 anni stavamo davvero per trasferirci, con il primo bimbo di 2 anni avevamo già dato disdetta dell’affitto e stavamo per partire, poi con anche una bimba in arrivo non ce la siamo sentita di spiccare il volo.
Ora crescendo amo sempre gli U.S.A. ma sono molto affascinata anche da luoghi come l’India e la Cina.
Come sarebbe viaggiare per il mondo lavorando solo con il pc? L’idea è affascinante-
La rete rivoluziona il sociale agendo anche in tessuti profondi.
La società è molto cambiata, le profonde radici di un tempo oramai sono sottili ragnatele di superficie. La grande famiglia che dura per sempre, il posto fisso, la casa di famiglia, le vacanze tutti gli anni sotto lo stesso ombrellone.
Tutto sradicato, tutto da reinventare.

Così è quasi paradossale girare il mondo avendo il mondo stesso sottobraccio, utilizzando il titolo di un libro che ho letto tempo fa di Jon Kabat Zinn : “Ovunque tu vada, ci sei già.”

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